Il credito d'imposta 5.0: le aliquote e ammissibilità
Beneficio subordinato alla conformità dei requisiti del piano Transizione 4.0 ed al conseguimento di risultati di efficienza energetica
Aliquote maggiori, crescenti in base al livello di risparmio energetico
Massimale di spesa più elevato, dagli attuali 20 a 50 milioni di €.
Necessaria una certificazione ex ante e una ex post
Il credito di imposta previsto dal Piano Transizione 5.0 si rivolge a tutte le imprese che sostengono, tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, spese relative all’acquisto di:
Beni strumentali materiali o immateriali 4.0
Il progetto di innovazione può includere:
I beni strumentali materiali e immateriali devono essere quelli previsti dagli allegati A e B del piano Industria 4.0 (Legge 232/2016) e che siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Inoltre, in linea con le nuove priorità dell’Industria 5.0, i beni utilizzati nel progetto di innovazione devono conseguire alternativamente:
una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3%
una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%
L’allegato B (beni immateriali 4.0) è inoltre esteso a:
software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti per il monitoraggio e la visualizzazione
dei consumi energetici
software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui
alla voce 1)
beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
formazione del personale in competenze per la transizione verde (nel limite del 10% degli investimenti effettuati negli altri beni e in ogni caso fino ad massimo di 300.000 € a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti
La Legge di Bilancio 2025, sul fronte della Transizione 5.0, introduce importanti modifiche per rendere la misura più semplice, accessibile e attraente per le imprese. Le novità principali sono quattro e hanno effetto retroattivo. Ecco un riassunto delle principali modifiche:
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Scaglioni di investimento: Sono ridotti a due gli scaglioni di investimento. Fino a 10 milioni di euro, l'aliquota del credito d'imposta varia dal 35% al 45%, in base alla riduzione dei consumi energetici. Per gli investimenti tra i 10 e i 50 milioni di euro, l'aliquota rimane tra il 5% e il 15%.
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Semplificazione delle procedure:È confermata la semplificazione delle procedure per il calcolo dei consumi energetici. In caso di sostituzione di beni materiali con caratteristiche tecnologiche simili e ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso, la procedura sarà diretta.Inoltre, per i progetti di innovazione realizzati tramite una ESCo (Energy Service Company) e un contratto di EPC (Energy Performance Contract), sono previsti benefici per il raggiungimento della riduzione dei consumi energetici.
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Cumulo con altri incentivi: È prevista la possibilità di cumulare il credito d'imposta con altri incentivi nazionali ed europei, come quelli previsti per le ZES Unica e le Zone logistiche semplificate, pur restando il divieto di doppio finanziamento sugli stessi costi.
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Maggiorazione per i pannelli fotovoltaici: È previsto un incremento della maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa, al fine di renderli più competitivi rispetto ai prodotti asiatici.
Infine, è ancora in discussione con la Commissione Europea la possibile proroga del termine per effettuare gli investimenti, dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026.